PSICOLOGIA: L'AUTOPRESENTAZIONE E L'AUTOCONSERVAZIONE
L'AUTOPRESENTAZIONE E L'AUTOCONSERVAZIONE
Lo schema di sé e la sua conservazione:
All'interno del gruppo di appartenenza, spesso ci si comporta in modo da suscitare negli altri determinate
reazioni. Il modo in cui una persona si presenta agli altri, l'immagine che dà di sé, si chiama
autopresentazione ⟹ può scatenare negli altri reazioni non previste
↓
in questi casi si manifesta la frustrazione, la paura di non piacere e il
timore di aver dato un'immagine sbagliata di sé. Ma sbagliata per chi?
Per l'individuo stesso, perché fuoriesce dai suoi schemi
Esistono a livello cognitivo, meccanismi inconsci di autoconservazione, che cerano di mantenere
stabile la rappresentazione di se stessi.
⟹ alcuni ricercatori hanno scoperto che, quando un individuo si crea una rappresentazione, ovvero
uno schema coerente di se stesso, lo utilizzerà per elaborare le informazioni in arrivo;
⟹ altri studi hanno indicato che i processi di memorizzazione seguono lo stesso principio: si
ricordano meglio informazioni che combaciano con la nostra opinione di noi stessi.
Schemi sociali e copioni:
Secondo molti studiosi, l'efficacia di una persona nella gestione della vita sociale spesso dipende dalla
capacità di indurre gli altri ad aderire a modelli convenzionali vincenti. Gli schemi sociali
sono strutture cognitive che semplificano la realtà e guidano la costituzione di nuove conoscenze.
Fra di essi vi sono i cosiddetti copioni (schemi sociali relativi agli eventi)
↓
tali schemi contengono informazioni sulla sequenza di eventi che si verificano
nelle situazioni di vita sociale
⟹ automonitoraggio: l'attenzione delle persone è rivolta verso l'esterno
⟹ autoconsapevolezza: l'attenzione delle persone è rivolta verso la propria interiorità
Tuttavia, osservare e mettere in discussione la propria parte interiore comporta dei rischi: possono
emergere fallimenti fino a quel momento ben nascosti o aspetti della personalità difficilmente a
accettabili.
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