PEDAGOGIA: LA RIVOLUZIONE E L'INFANZIA: DAL BAMBINO INNOCENTE AL FANCIULLO SOLDATO

 LA RIVOLUZIONE E L'INFANZIA: DAL BAMBINO INNOCENTE AL FANCIULLO 

SOLDATO 

L'utopia dell'uomo nuovo:

Nel corso del decennio rivoluzionario la figura del bambino fu idealizzata: il bambino fu eletto a 

simbolo della purezza, dell'innocenza, della forza della Rivoluzione stessa, metafora dell'uomo nuovo, 

NON corrotto dal passato. → fanciulli = speranza per il futuro della Repubblica 

tale idealizzazione costituì un elemento centrale della propaganda e dell'ideologia rivoluzionaria

→ la rinascita dell'uomo doveva essere morale (interiore) e corporea (visibile):

 nei progetti educativi rivoluzionari il LAVORO MANUALE e la fatica fisica erano considerati come 

mezzi efficaci per fortificare la volontà infondendo lo spirito di sacrificio 

il bambino abituato a compiere lavori faticosi, sarebbe diventato un eccellente soldato


L'assistenza all'infanzia:

Ci furono dei cambiamenti per quanto riguarda il modo di intendere l'assistenza all'infanzia :

- il duca di la Rochefoucauld-Liancourt: si occupò dei bambini abbandonati alla nascita negli orfanotrofi 

- La Rochefoucauld rimarcò l’importanza del legame affettivo madre-figlio perché non conoscendo 

l’amore materno, essi non avrebbero conosciuto l’idea di dovere, che nasceva in seno alla famiglia 

Solo l’educazione familiare poteva garantire un’adeguata formazione morale

→ era necessario prevenire gli abbandoni, aiutare le famiglie povere, sostenere le madre nubili 

→ Abbandono era giudicato un atto di rinuncia al sentimento materno: 18 agosto 1792 venne promulgata 

una legge sull’adozione, che però, restò disattesa


Orfani e piccoli soldati:

La legislazione rivoluzionaria attribuì allo Stato il compito di provvedere agli orfani e agli esposti, 

mettendoli sullo stesso piano dei bambini poveri con famiglia e nazionalizzando l’assistenza pubblica.

= nazione diventava madre dei bambini abbandonati: il decreto del 28 giugno 

1793 definì i trovatelli “figli naturali della patria”

→ TUTTO questo garantiva a tutti i bambini: l’uguaglianza dei diritti 



→ L’infanzia diveniva, nel biennio giacobino, modello di virtù morale e di coraggio militare: il bambino 

nasce innocente, era la società che lo corrompeva, dandogli un’educazione sbagliata, insegnandoli le 

superstizioni religiose e le gerarchie sociali. 

→ bambino = nuova Francia rivoluzionaria, democratica ed egualitaria 

→ sin da piccoli i francesi dovevano imparare a divenire cittadini-soldati: si trattava di un progetto 

pedagogico utopico e totalitario, il cui scopo era quello di introdurre i valori repubblicani (SOLO lo

Stato avrebbe potuto allevare i bambini alle virtù civili)

→ La sostituzione dello Stato alla famiglia rischiava di tradursi in realtà in un nuovo assoggettamento del 

figlio, come si vede dal piano educativo nazionale presentato nel 1793 da Robespierre alla Convenzione. 

→ Questo piano si ispirava al modello spartano e mirava a far acquisire stabilmente dei comportamenti. 




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