ANTROPOLOGIA: UNA GRANDE VARIETà DI ASPETTI, LINGUE E CULTURE
UNA GRANDE VARIETà DI ASPETTI, LINGUE E CULTURE
Ciò che ci distingue e ciò che ci accomuna:
Nonostante l'intensità dei contatti tra le popolazioni del pianeta, la varietà che lo caratterizza rimane
grande. Questa varietà si manifesta a più livelli:
- piano fisico: esseri umani si differenziano per la statura, il colore della pelle e degli occhi;
- piano linguistico: la varietà si esprime in cinquemila lingue parlate nel mondo e in numero infinito di
lingue locali, chiamate dialetti;
- piano culturale: grande varietà di comportamenti e di idee;
→ accanto a questa varietà abbiamo però elementi di forte unità.
George-Louis Leclerc: stabilì che i gruppi umani fanno tutti parte- i linguisti dimostrarono che le lingue parlate dalle diverse
popolazioni possiedono strutture interne ugualmente complesse;
L'aspetto fisico e il DNA:
Quelle che sembrano essere le differenze maggiori tra i diversi soggetti umani sono proprio quelle più
superficiali. Le ossa di un individuo possono rivelare molte cose: sesso, età, tipo di nutrizione ecc.., ma
non potranno rivelarci se l'individuo fosse un nero o un bianco o un asiatico, se i suoi capelli fossero lisci,
ricci e così via.
→ l'unico tipo di analisi che possa dire oggi qualcosa sulle differenze tra i gruppi umani è l'esame del
codice genetico o DNA, e dei suoi comportamenti di base, i geni
↓
geni: portatori delle informazioni che sono alla base dello sviluppo del
nostro organismo e che si trasmettono da una generazione all'altra.
L'uomo "anatomicamente moderno":
Le origini dell'uomo anatomicamente moderno → Homo sapienza sapiens, risalgono a 50.000-100.000
anni fa. In questo arco di tempo, la nostra specie assunse caratteristiche simili a quelle attuali: statura alta,
cervello voluminoso.
→ all'uomo Cro-Magnon sono riconducibili:
- la conquista del linguaggio;
- le prime testimonianze artistiche;
Le razze umane non esistono:
Queste scoperte confermano che non è possibile parlare di razze umane.
→ nel caso dell'uomo non esiste alcun criterio che consenta di individuare delle razze sulla base di
criteri scientifici.
→ quando si parla di razze bovine, canine, equine ecc... si fa riferimento a "tipi" frutto di una selezione
operata dagli esseri umani su certi animali per ottenerne determinati vantaggi;
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sono tutte specie animali da cui gli esseri umani, attraverso incroci, hanno
ricavato "razze" più utili agli uomini stessi.
↓
nella specie umana tutto questo non è avvenuto
Quante sono le razze?:
Il numero di razze va fra un estremo di tre e l'altro di sessanta. L'enorme differenza fra i due estremi,
dipende dal fatto che i criteri utilizzati erano scientificamente infondati:
- in una classificazione minima: europei sono assimilati agli asiatici e contrapposti agli africani da un
lato, e agli australiani dall'altra;
- in una classificazione massima: italiani potrebbero essere considerati una razza diversa dai francesi,
oppure i siciliani appartenenti a una razza diversa dai toscani;
La razza come costruzione culturale:
Nel caso degli esseri umani, la razza è solo una costruzione culturale.
→ negli Stati Uniti i gruppi razziali sono riconosciuti per distinguere i bianchi dai neri, i neri dai nativi,
ecc.. In questo Paese un individuo è classificato in relazione ai suoi ascendenti (genitori, nonni).
→ in Brasile, vale il contrario: un individuo appartiene a un tipo sulla base del suo aspetto. Se per esempio
una persona è bianca d'aspetto, è bianca indipendentemente se i suoi ascendenti fossero bianchi o neri;
Le conseguenze del razzismo:
La cosa più corretta che si possa dire a proposito della nozione di razza umana, è che questa nozione, è il
veicolo di stereotipi, cioè di giudizi diffusi e accettati ma privi di valore e di fondamento.
→ questi giudizi sono sempre connessi a diffidenza, pregiudizio, etnocentrismo, e forme di xenofobia;
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